Nella stragrande maggioranza dei casi, no: i pannelli sono testati secondo rigidi standard internazionali (CEI 61215) che contemplano anche la grandine. Nei test di omologazione dei pannelli è previsto un test che consiste nel colpire il pannello con una sfera di ghiaccio del diametro di 25mm e alla velocità di 80 kilometri orari: il pannello deve rimanere intatto. Il vetro temperato che protegge il film in silicio è infatti particolarmente resistente, e rappresenta la maggior parte del peso del pannello stesso.
Solo in casi eccezionali abbiamo assistito a danni da grandine tali da dover sostituire i pannelli: in tali casi abbiamo osservato chicchi di grandine delle dimensioni di una palla da tennis, e danni ingenti anche alla copertura dei tetti.
BP suggerisce di accendere una copertura assicurativa a protezione dell’immobile, ivi compreso anche l’impianto fotovoltaico.
I pannelli fotovoltaici trasformano la luce in elettricità: le celle in silicio cristallino devono poter ricevere la maggior quantità di luce possibile per convertirla in elettricità. Se il vetro (temperato) che protegge le celle è sporco, la produzione di elettricità risulterà compromessa.
Lo smog, la polvere, la fuliggine dei camini, i residui oleosi degli sfiati delle cappe domestiche, lo sporco degli uccelli “opacizzano” il vetro protettivo, riducendo la quantità di luce che va a “illuminare” le celle in silicio.
Con quale frequenza lavare i pannelli fotovoltaici dipende dalle condizioni ambientali di ciascun impianto.
Normalmente un lavaggio annuale eseguito all’inizio della primavera è più che sufficiente.
In casi particolari (prossimità a forti fonti di inquinamento come: strade ad elevata percorrenza, aeroporti, ristoranti o aziende chimiche) può essere utile una frequenza maggiore.
In qualsiasi caso consigliamo fortemente di NON andare oltre i 2 anni.
I kit da balcone sono molto utili e convenienti: chiunque sia dotato di una buona manualità può iniziare, in totale autonomia, a risparmiare sulle bollette a a contribuire alla transizione energetica.
BP vi suggerisce di prestare attenzione ai seguenti punti:
- Fate estrema attenzione quando lavorate a sbalzo e in quota: sussiste sempre il rischio di caduta dall’alto, ma anche di perdita del materiale, che potrebbe cadere sulle persone che stanno sotto. Assicuratevi sempre di operare in assoluta sicurezza e che non ci sia nessuno sotto di voi mentre operate. Assicuratevi che le componenti siano ben fissate e che non sussista il rischio di caduta. Controllate periodicamente lo stato dei fissaggi meccanici e la corrosione nel tempo.
- Prestate attenzione al rischio elettrico: un pannello esposto alla luce solare produce elettricità: prendete tutte le cautele del caso per evitare di prendere la scossa.
- La massima potenza ammessa per Legge, per un impianto plug&play, è di 800W
- Accertatevi di comunicare a E-Distribuzione l’installazione del vostro kit, altrimenti l’energia prodotta e non consumata (quindi immessa in rete) vi verrebbe conteggiata come un extra consumo!
In alternativa, potete chiedere a BP di fornire ed installare a regola d’arte l’impianto, e di espletare tutta la burocrazia per conto vostro.
Le due tipologie di batterie per accumulo oggi maggiormente in voga sono: batterie agli ioni di litio (come quelle comunemente utilizzate nei telefoni cellulari) e batterie al litio-ferro-fosfato.
La differenza principale è legata al materiale utilizzato nelle batterie: nelle batterie agli ioni di litio, l’anodo (il polo negativo della batteria) è costituito da un ossido di litio, mentre nelle batterie litio-ferro-fosfato l’anodo è costituito da, appunto, ferro fosfato. Tali differenze hanno un impatto sul funzionato interno della batteria, che si traduce nelle seguenti caratteristiche:
- Le batterie a ioni di litio hanno una maggiore densità di energia, cioè possono immagazzinare più energia a parità di volume. Tali batterie risultano quindi essere più piccole e leggere delle batterie ferro-fosfato, a parità di energia immagazzinata.
- Le batterie ferro-fosfato sono considerate più sicure rispetto alle batterie al litio tradizionali, con una maggiore stabilità termica e una maggiore resistenza al surriscaldamento.
- Le batterie al ferro-fosfato hanno una maggiore durata di vita rispetto alle batterie agli ioni di litio.